Eccoci arrivati al consueto appuntamento estivo con la kermesse che anima il centro di Perugia.
presso la sede della Scuola San Paolo di Viale Roma, si aprono le aule dei seminari tenuti da quarant’anni dal Berklee College of Music di Boston, la più prestigiosa scuola di musica d’America, per la quale sono passate centinaia di talenti del jazz, e non solo. Non pochi tra i musicisti che oggi si esibiscono sui palchi di Umbria Jazz come affermati professionisti hanno frequentato negli anni scorsi le Clinics.Per celebrare il quarantesimo anniversario dei corsi ci sarà una anteprima del festival il 10 luglio con un concerto che vedrà sul palco di Piazza IV Novembre una band con i docenti dei corsi e un’altra costituita da ex allievi oggi professionisti di successo, più il piano solo di Mathis Picard, anch’egli ex allievo del college bostoniano.
“Berklee at Umbria Jazz Clinics è diventato il programma jazz estivo più importante al mondo, e poterlo celebrare dirigendo il concerto per l’anniversario mi rende molto orgoglioso”, afferma Dave Limina, docente di pianoforte al Berklee College of Music e direttore accademico di Berklee at Umbria Jazz Clinics. “Il concerto racchiuderà 40 anni straordinari di musica e di educazione musicale, con l’esibizione di un gruppo di artisti di immenso talento che non si trova da nessun’altra parte. Sarà una serata da ricordare“.
“Riuscire ad avere ex allievi di questo calibro che tornano per esibirsi in questo concerto tributo di è stata un’impresa davvero incredibile”, afferma Giovanni Tommaso, al suo ultimo anno da direttore delle Clinics, “è davvero un evento da non perdere”.
Ai corsi perugini quest’anno sono iscritti 223 studenti provenienti da 30 paesi (in particolare oltre alle presenze tradizionali da Italia e paesi europei si segnalano studenti prevenienti da Stati Uniti, Giappone, Marocco, Georgia, Mauritius, Colombia, Lettonia, Russia, Australia) per coniugare la propria crescita professionale con la atmosfera unica del festival.
La partnership tra Berklee e UJ ha offerto un’opportunità formativa unica a quasi 7.000 studenti di tutto il mondo, dal 2012 in particolare 3.118 studenti si sono iscritti al programma e 1.850 vi hanno partecipato.Oltre a registrare un aumento annuale delle domande e dei partecipanti, negli anni si è abbassata l’età media da 22,5 a 18,5, l’ideale per gli obiettivi strategici del Berklee College che prevedono idealmente un percorso formativo che inizia con le Clinics per poi proseguire a Boston.La rilevanza dell’impegno del Berklee College è dimostrata anche dagli oltre 5 milioni di dollari elargiti in premi e borse di studio, distribuiti tra 89 studenti, nel 2024, con un incremento sostanziale rispetto agli anni precedenti.La presenza di questi ragazzi caratterizza fortemente il clima della città, e nello stesso tempo è un tratto essenziale dell’identikit di Umbria Jazz, di cui è un punto di eccellenza.
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Blindfold Test di Ashley Kahn a Lee Ritenour
in collaborazione con DownBeat
Ashley Kahn, critico musicale, giornalista e scrittore, una delle grandi “penne” della letteratura jazz contemporanea, sottoporrà Lee Ritenour a un Blindfold Test. Il test, a ingresso gratuito, si svolgerà martedì 15 luglio alle ore 10:00 alla Sala dei Notari ed è una esclusiva italiana.
Il Blindfold Test, ovvero un test “alla cieca”, fu inventato più di 60 anni fa da Leonard Feather per DownBeat, la storica rivista americana.
Si fanno ascoltare dei brani ad un musicista che deve indovinare l’esecutore. Che si indovini oppure no, dall’ascolto nasce uno scambio di vedute che si traduce molto spesso in un vero e proprio breve approfondimento sulla musica e sull’artista. Non una sorta di quiz televisivo, dunque, ma un ragionato esame di un musicista, un genere musicale, un brano.
Per un appassionato è una stimolante occasione di conoscenza, anche per il livello di chi conduce il test e dell’artista coinvolto.
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Tra i tour più attesi dagli appassionati, il Surfing With The Hydra Tour 2025 della SatchVai Band di Joe Satriani e Steve Vai diventa ancora più rovente con la conferma della formazione che accompagnerà i due guitar heroes: Kenny Aronoff alla batteria, Marco Mendoza al basso e Pete Thorn alla chitarra.
«Trovare i giusti musicisti per la SatchVai Band è stato all’inizio un compito arduo ma emozionante; ci sono così tanti grandi musicisti tra cui scegliere!» dice Satriani. «Non è un segreto che la chimica tra i musicisti è ciò che rende magica una band dal vivo, e abbiamo trovato quella chimica con Kenny, Marco e Pete. I prossimi spettacoli si concentreranno non solo sui nostri rispettivi lavori da solisti, ma anche sulla musica del nostro nuovo album. Siamo così emozionati di portare questo spettacolo in tour e festeggiarlo con tutti i nostri fan!». Come spiega Vai, «Quando abbiamo pensato di formare una band attorno a me e Joe abbiamo parlato delle qualità necessarie per ogni posizione, basso, batteria, chitarra ritmica. È stata una sfida sorprendente trovare le giuste soluzioni.»
Il batterista Kenny Aronoff non è uno sconosciuto per i fan di Satriani. Ha affiancato Joe nei Chickenfoot, è parte dei tour solisti di Satriani dal 2019, ha suonato nell’album The Elephant of Mars e, più di recente, ha sostituito Jason Bonham nel tour Best of All Worlds con Satriani, Sammy Hagar e Michael Anthony. «Cosa posso dire del leggendario Kenny Aronoff che non abbia già detto prima?” chiede Satriani. «Nessun altro batterista ha il suono, il feeling, il tempo, il groove e lo swagger di Kenny. È anche un essere umano eccezionale. È soprannaturale!». «Kenny è il batterista rock per eccellenza», gli fa eco Vai. «Il suo tempo è a prova di proiettile, il suo tono è ricco e pulito e la sua capacità di rispondere in un contesto di improvvisazione è istantanea. Oltre a questo, è uno dei ragazzi più easy e divertenti con cui andare in tour, una qualità essenziale on the road».
Quando si è trattato di aggiungere un chitarrista ritmico e un bassista, il duo è stato sfidato a trovare la combinazione giusta. Vai conosceva Pete Thorn da un po’ e sapeva che sarebbe stato perfetto per la loro band. Come spiega Vai, «Il modo di suonare di Pete è solido come una roccia con un tono enorme nelle dita. Il suo ritmo è stretto e intonato in un modo davvero raro, e la sua intonazione è sbalorditiva. È il musicista perfetto per questa band, e non potremmo essere più felici di averlo». Satriani concorda: «Pete è un chitarrista mostruoso a tutto tondo. Ha quella rara capacità di brillare con la chitarra ritmica e solista, passando da una all’altra con finezza. Ha le capacità tecniche e l’atteggiamento rock’n’roll che Steve e io speravamo di trovare per la nostra band”.
Poi è arrivata la scelta del bassista, di nuovo Vai dichiara: «Marco è un fenomeno del basso. Con il suo fretless a 6 corde, il suo basso canta con un’intonazione perfetta e un vibrato da urlo. Il suo tono ampio e ricco e il controllo magistrale delle dinamiche porteranno una nuova dimensione alle nostre canzoni». Con Satriani che fa eco, “La musicalità di Marco è sconfinata. Ha una magia speciale nel suo modo di suonare il basso. Insieme alla sua voce eccezionale e alla presenza scenica, sarà una forza trainante nella nostra band.»