Sette anni dopo il concerto di Roma, Joe torna in Italia e sceglie Umbria Jazz , un occasione rara per consentire un po di musica di livello ai tanti appassionati di blues e di rock accorsi per uno dei più affermati guitar hero moderni. Impressionante la carica e la padronanza del palco di un ex fenomeno ora adulto e maturo. Basterebbero già le chitarre imbracciate da Bonamassa a giustificare l’entusiasmo per un concerto breve ma intenso. Tanta tecnica ma anche tanto feeling in un bel concerto dal forte impatto sonoro e visivo.
Ora di commenti se ne sono sentiti tanti, articoli, recensioni, delusioni, osanna di quel personaggio o di quell’altro ma alla fine dei giochi a luci spente le presenze del pubblico sono state numerose e considerato che ce n’è stato per tutti i gusti da Mika a Bonamassa, da Paolo Conte a Bob Dylan si può ritenere che il 50 anniversario di UJ si sia svolto nel pieno rispetto di un copione oramai consolidato. Da segnalare la novità simpatica dell’after show che ha convogliato al S. Giuliana anche i non paganti che comunque forse una birra se la vengono a bere visto anche il gran caldo: un abbraccio globale di UJ alla propria città, che ha riconfermato il grande amore per Ray Gelato e i concerti gratuiti nella varie location. Vorrei ricordare a questo proposito anche la piacevolissima sorpresa del gruppo dei Ranky Tanky che conferma anche la vocazione di talent scout di UJ che ha portato alla ribalta in questi 50 anni numerosi artisti sconosciuti e improvvisamente diventati popolari come ad esempio Samara Joy. Addirittura tanto bravi da meritare l’apertura del concerto di Ben Harper. Una grande festa insomma che come tutti gli anni, quando finisce, lascia un filo di malinconia ma Orvieto è vicino e l’appuntamento è già fissato per il prossimo Natale, in una dimensione più intima ma altrettanto affascinante. Grazie UJ è stao un 50esimo compleanno da ricordare nel tempo. MM