La storica band emiliana presenterà al pubblico il disco Nomadi Dentro e una carrellata di vecchi successi
Sarà il teatro Lyrick di Assisi ad ospitare, nell’ambito della stagione Umbria Eventi d’Autore, promossa da associazione Umbra della Canzone e della Musica d’Autore, una tappa di Nomadi Dentro tour, che vedrà salire sul palco assisiate la storica band dei Nomadi il prossimo 24 gennaio alle ore 21.
I Nomadi oggi: Beppe Carletti (tastiere), Cico Falzone (chitarre), Daniele Campani (batteria), Massimo Vecchi (basso e voce), Sergio Reggioli (violino, percussioni e voce) e Yuri Cilloni (voce).
Nomadi Dentro (Edizioni e Produzioni I Nomadi / distribuzione Artist First), nuovo album della band uscito lo scorso 27 ottobre, da cui prende il nome il giro di concerti, è stato anticipato in radio e nei digital stores dal singolo Decadenza. Il disco contiene, tra gli altri, un brano firmato da Alberto Salerno ed uno da Francesco Guccini. Decadenza, con testo di Marco Rettani, Marco Petrucci e Massimo Vecchi, musica di Beppe Carletti e Francesco Ferrandi, è il primo brano inedito dei Nomadi cantato da Yuri Cilloni, nuova voce della band, insieme a Massimo Vecchi. Sul palco del teatro serafico Beppe Carletti (tastiere), Cico Falzone (chitarre), Daniele Campani (batteria), Massimo Vecchi (basso e voce), Sergio Reggioli (violino, percussioni e voce) e Yuri Cilloni (voce) proporranno al pubblico alcune canzoni del nuovo album e una serie di successi dei cinquanta anni di carriera del gruppo.
Sono i primi anni Sessanta quando tra Modena e Reggio Emilia Beppe Carletti e Augusto Daolio decidono di formare una loro band. L’esordio avviene nel 1963 e il nome scelto è Nomadi, denominazione scelta un po’ per caso ma, forse, anche per destino. Nel 1965 esce il loro primo 45 giri dal titolo Donna la prima donna e un anno dopo inizia la collaborazione con un allora sconosciuto Francesco Guccini.
Da questo sodalizio nascono canzoni che segneranno una tappa fondamentale nel panorama musicale italiano: Noi non ci saremo e Dio è morto, diventeranno dei veri e propri stendardi per milioni di giovani. E nel 1972 esce Io Vagabondo, ancora oggi canzone simbolo della band e inno per diverse generazioni. Inizia la scalata: partecipazioni televisive, presenza alle manifestazioni canore e numerosi lavori discografici che porteranno la band ad avere un riconoscimento ufficiale da parte di critica e pubblico. Il lavoro dei Nomadi non si arresta negli anni, nonostante le diverse sostituzioni all’interno del gruppo, ma, al contrario, riescono a rinnovarsi, modernizzarsi e trarre linfa musicale da ogni nuovo componente.
Sono passati 54 anni ma nulla è cambiato: 90 concerti all’anno lungo tutto il territorio italiano con una media annuale di 1.000.000 di spettatori di tutte le età, un vero e proprio “popolo nomade”. Inoltre, la band è considerata il “gruppo più longevo in Italia”. Prima di loro solo i Rolling Stone.
Ad oggi il gruppo emiliano conta 52 lavori, fra dischi in studio, live e raccolte per un totale oltre 15.000.000 di copie vendute. Ma ci sono anche altri numeri importanti: 100 fans club dal Trentino alla Calabria che ogni giorno manifestano tutto il loro sostegno e oltre 150 cover band.
Nel 2013 i Nomadi hanno festeggiato i propri 50 anni a Cesenatico con una tre giorni di musica, incontri e solidarietà, in quella riviera romagnola che ha segnato l’inizio della loro carriera.
Il 2014 è l’anno di 50+1. Il cd contiene 32 brani storici interamente rivisitati e 2 inediti.
Il 10 giugno 2016 è uscito il doppio album Così sia – XXIV Tributo ad Augusto, anticipato dal singolo Così sia.
A distanza di tre anni dal precedente disco di inediti, il 27 ottobre 2017 esce il nuovo attesissimo album con nuovi brani: Nomadi Dentro. Il titolo, carico di significato e fortemente voluto da Beppe Carletti, rappresenta in pieno l’identità della storica formazione emiliana. Allo stesso tempo è un progetto ricco di novità, tra cui la presenza della nuova voce della band Yuri Cilloni e l’importante contributo ai testi di Marco Rettani. Elementi, questi, che portano una ventata di freschezza al nuovo capitolo discografico dei Nomadi.
Oltre a quella di Rettani, l’album vanta la collaborazione di penne importanti, tra le quali quella di Alberto Salerno e quella di Francesco Guccini.